Terza Residenza prezzo Ilinxarium, Inzago, Monza Brianza

IL TUTOR

DAVIDE CARNEVALI
Dopo la fine della seconda tappa del laboratorio era stato chiesto a tutti i partecipanti di inviare la prima stesura del testo completo al tutor e ai colleghi entro il 20 di agosto. In questo modo tutti hanno avuto l’occasione di leggere i testi di tutti prima dell’inizio della terza tappa. Durante la lettura personale, ognuno si è annotato i punti forti e i punti deboli di ogni testo, riponendo particolare attenzione sugli aspetti più delicati individuati nelle tappe precedenti, che potevano risultare problematici in fase di redazione finale. Nella prima parte della prima giornata, ogni autore ha messo in campo questioni e dubbi da risolvere concernenti il suo proprio testo, chiedendo al tutor e ai colleghi di esprimere il proprio parere a riguardo. Inoltre abbiamo affrontato la questione del titolo, cercando di capire, per ogni opera, se fosse quello più adatto o se se ne potesse trovare uno migliore. Successivamente, abbiamo dedicato a ogni testo una mezza giornata di discussione: siamo partiti proprio dal tentativo di risolvere i dubbi messi in campo dall’autore e il proseguo della discussione è stato determinato dai commenti che tutor e colleghi si erano appuntati in fase di lettura personale. In alcuni casi, ove avesse senso, si è deciso di fare una lettura ad alta voce del testo, cosa che si è rivelata molto utile per quelle tipologie di dramma incentrate sull’avanzamento dell’azione, la costruzione del personaggio e l’andamento del dialogo. Gli autori hanno così avuto l’opportunità di verificare l’efficacia della propria strategia drammatica, in particolare rispetto alla dosificazione dell’informazione, l’atmosfera poetica e il ritmo dello scambio intersoggettivo. In altri casi la discussione si è concentrata più sugli aspetti formali e la loro relazione con il contenuto dell’opera, cercando di capire se andavano di pari passo e uno favorisse effettivamente l’altro. Ci siamo lasciati con l’obiettivo di apportare, nei giorni seguenti, le modifiche necessarie alla chiusura del testo: nella maggior parte dei casi, si tratta di piccole rifiniture; in altri, di tagli; in altri ancora, di riscrittura completa di alcune scene. In ogni caso il risultato dei lavori può essere ritenuto estremamente positivo, così come l’attitudine dei partecipanti.

GLI AUTORI

MARCO GROSSI
Con la terza residenza a Inzago termina il percorso condiviso di creazione drammaturgica. Abbiamo avuto modo di leggere in anticipo le bozze, che iniziano a essere corpose e abbiamo potuto così dedicare dei focus molto approfonditi ad ogni progetto. Nel mio caso posso dire che ho trovato molto utile leggere il testo per intero, soffermandoci ad analizzarne i punti di forza e di debolezza. E’ stata molto interessante anche la chiacchierata sui titoli, il titolo ha un’importanza fondamentale e, nel mio caso, sento che non corrisponde più ai nuovi sviluppi drammaturgici, per cui resta ancora un’ affascinante incognita da svelare. Siamo alla fine e alla fine si fanno i bilanci, posso dire che è stata un’esperienza davvero gratificante, una bolla d’aria fresca e rigenerante che ho respirato a pieni polmoni. Ringrazio Davide e tutti i drammaturghi per gli spunti, le critiche, i suggerimenti, ma soprattutto per l’attenzione che è stata dedicata a ogni progetto. Sono ansioso di leggere le stesure definitive di tutti i testi!

RICCARDO TABILIO
Si conclude il terzo e ultimo momento insieme, in cui abbiamo condiviso le nostre prime stesure. Nel corso delle residenze si è creato un gruppo: interesse da parte di noi autori a leggere gli sviluppi dell’uno e dell’altro progetto. Leggere e leggersi a vicenda è uno strumento di sviluppo critico personale: nella lettura di altri testi – specialmente se osservati nelle loro fasi di crescita, cosa rara – si trovano punti di riferimento per il proprio lavoro, spunti a cui ispirarsi e da cui distanziarsi, e occasioni per chiarire a se stessi le proprie idee, per formularle in forma d’argomenti. Scambiandoci qualche parola con i colleghi a margine delle sessioni di lavoro, davanti a una birra nella sera di Inzago, commentiamo la bizzarra situazione in cui siamo: appassionati, interessati allo sviluppo del lavoro degli altri che ci siamo presi a cuore, eppure in competizione. Ci sembra ironico: e ci dispiace.

FABIO PISANO
Il terzo e ultimo passaggio in residenza è stato il passaggio della “resa dei conti”; abbiamo “reso” il testo, finito, ci siamo confrontati con Davide sulle criticità e su eventuali modifiche da approntare; il processo ultimo, seppur diverso dai precedenti, meno creativo ma più “cesellante”, è forse addirittura il più necessario, perché spesso quando si termina un testo, si dà per bello che chiuso, mentre un confronto aperto con tutti i compagni di viaggio, rende al lavoro quella oggettività che di tanto in tanto può mancare. Infine, ma non alla fine, sono grato ai miei compagni di viaggio, perché l’affiatamento e la sintonia creatasi, ha regalato alla residenza quella perfezione che non sempre si trova, nei luoghi di lavoro e di creazione. Grazie, I.DRA.

FABIO MARSON
Terzo atto, resa dei conti, nodi al pettine, ultimo tango: in questi giorni a Inzago abbiamo affondato le mani nei testi completi, le prime stesure partorite dopo le lunghe e proficue riflessioni delle sessioni precedenti. E’ un passaggio delicato e doloroso, perché si lavora non più su idee e suggestioni, ma su parole scritte, ponderate e scelte. Nonostante ciò, il lavoro è stato utile: ho scoperto di aver scritto troppo e di aver preso male qualche curva, fortunatamente nulla di grave, guaribile in tempo per la data di consegna. Separarsi è un problema un po’ per tutti e quest’ultima sessione portava con sé, oltre a qualche zanzara, anche il sapore amaro dei saluti; rimangono indelebili i momenti più belli, i consigli utili dai quali ho imparato tanto e, soprattutto, la voglia di scrivere ancora. Grazie a tutti!

JACOPO GIACOMONI
A Inzago arriviamo con dei testi quasi finiti, che in poche annotazioni si trasformano nella mente dell’autore in bozze appena accennate. Testi che ancora cercano un titolo, che hanno bisogno di tagli, che hanno bisogno di aggiunte, che hanno ribaltato le premesse iniziali, che cercano il finale che non sapevano di apparecchiare, che, come ogni scritto, si allontanano dalla perfezione mano a mano che si avvicinano al loro completamento. Nonostante la scadenza incalzi e la competizione inevitabilmente si affacci, abbiamo trattato ogni materiale in maniera onesta e, per fortuna, spietata: pareri, elogi e critiche sono stati sinceri e al contempo calibrati rispetto al lungo percorso di ciascun testo. I lavori si stanno definendo al meglio dentro lo stile e le tematiche di ciascuno di noi e, se c’è una cosa certa al termine di quest’ultima residenza, è che il vincitore avrà un ulteriore motivo di orgoglio sapendo di aver gareggiato con quattro colleghi di grande valore.