DIARIO DI PRODUZIONE: terza residenza a DRACMA, Polistena

ANDREA TROVATO
Fotografia di Michele Galluccio

12/06/2021

Non ero mai stato a Polistena e non avrei mai pensato che, proprio qui, avrei vissuto così tante emozioni. Ma la Vita riesce sempre a sorprenderci! Così può accadere che un gruppo di artisti affatto ricchi o famosi, attraversando mari in tempesta in mezzo agli attacchi del “pirata” Covid, a necessarie invasioni coatte di tamponi e punture vaccinali, scalando le montagne impetuose dell’ignoranza, di certi dolorosi silenzi istituzionali e dei più roboanti rumori degli zoo social, continui a rEsistere! E, di fronte allo spettacolo dei tramonti che la Natura regala a chi si affaccia da piazzetta Bellavista a Polistena o a chi decide di fare un bagno dalla spiaggia di Nicotra Marina o una splendida passeggiata nei vicoli di San Giorgio Morgeto fino in cima al castello, si ha la sensazione che niente accada per semplice caso. La speranza è una scelta, come insegna il Maestro e filosofo buddista Daisaku Ikeda. E la Compagnia Dracma ha scelto il titolo “rEsistere” per il progetto di residenze che ha ospitato anche la terza tappa del nostro percorso “Leviatano”. Al nostro arrivo l’accoglienza è stata calorosissima, merito senza dubbio della sensibilità, della disponibilità e del lavoro tenace di Andrea, Mariella ed Angelo, cuori pulsanti di Dracma. Marco conosceva già questa realtà ma per me, Alessia e Giulio di Carmentalia è stato il primo incontro con loro, nonostante la sensazione sia stata più come quella di incontrare degli amici che non vedi da tempo. Mi stupisco ancora di fronte a queste sensazioni che mi auguro di non dare mai per scontate. Il lavoro su “Leviatano” in un clima del genere non poteva che volare sempre più in alto e, in effetti, così è stato: abbiamo fissato e definito maggiormente le scene, costruito e montato l’ultima, provato alcuni costumi ed oggetti di scena chiarendoci sempre più le idee sulla forma che stiamo dando allo spettacolo. Questa tappa è stata importante anche perché ci ha raggiunto nuovamente Riccardo nei primi giorni di lavoro e abbiamo avuto occasione di ripercorrere in modo sempre più approfondito il testo e le sue curve di pensiero. Per quel che riguarda il personaggio di Kruger in modo particolare è stato importantissimo, in questa occasione, lavorare con Marco e Riccardo e definire maggiormente le intenzioni e le sfumature del monologo. Infatti mi sono un po’ smarrito… ma sono contento perché a volte è necessario perdersi, specialmente quando si vuole scoprire qualcosa di nuovo…
Durante la nostra permanenza a Polistena, Dracma ha organizzato anche un piccolo laboratorio sull’improvvisazione e la scrittura scenica tenuto da Marco e al quale abbiamo partecipato anche noi, insieme a ragazze e ragazzi del luogo. E’ stata una vera e propria condivisione di entusiasmi che ha creato connessioni e messo in relazione nuove persone e sentimenti, probabilmente ha riavviato qualche motore di sogni rimasto ingolfato dietro le mascherine in questa lunga astinenza d’arte e di relazioni. Mi congratulo con una realtà come Dracma che porta ossigeno in questo tempo, in questo luogo!
Parentesi godereccia: Marco ha compiuto qui i suoi primi 40 anni, coccolato e festeggiato da noi tutti ma, soprattutto, dal cuoco/cantante Rino che, in suo onore, ha preparato appositamente per noi un indimenticabile pulled pork! Dico solo questo: 12 ore di cottura…
Chiudo la parentesi ma lascio aperto il godimento.
Sabato, 12 Giugno abbiamo fatto una prova aperta di fronte a un pubblico ristretto, ma solo come numero: il loro calore è letteralmente impossibile da dimenticare, lo sento ancora addosso! Sarà stata la standing ovation? O l’emozione fortissima di rivedere un pubblico dopo più di un anno di fermo? O l’angoscia per aver saltato un bel pezzo di monologo, perdendomi ancora e ancora e ancora… nel mistero di come sia possibile che il pubblico non si sia accorto di nulla, nella certezza di avere due grandi compagni di viaggio come Alessia e Giulio, pronti a riprenderti in scialuppa… chissà? Navighiamo, navighiamo, il mare non si ferma.
Si ascolta.